Cosa si può fare con l’aceto

Cosa si può fare con l'aceto

Per quante faccende di casa può servire l’aceto

Quante volte, nell’intento di scovare rimedi per varie faccende di casa, ti è capitato di sentir dire “per… serve l’aceto”, “mia nonna usava l’aceto per…”? E a quel “per” potevano seguire una miriade di attività casalinghe, dal pulire qualcosa, al lucidare, al conservare, al profumare.

Nel tipico esempio di metodo della nonna, l’aceto non poteva mancare, in quanto è da sempre stato considerato un ingrediente molto utile in casa.

Ma è davvero così? Può veramente fare la differenza, e perché? Per rispondere a queste domande dobbiamo prima capire cos’è l’aceto e quanti tipi ne esistono.

Cosa si può fare con l’aceto

Cos’è l’aceto

Chimicamente l’aceto viene spesso chiamato acido acetico, anche se questo in realtà è il nome del maggior componente chimico dell’aceto stesso.

L’aceto infatti è un liquido derivato dall’azione di alcuni batteri su una sostanza chiamata etanolo naturalmente presente in vino, birra, sidro, idromele e varie altre bevande alcoliche fermentate, oppure in riso, malto e frutta.

Questi batteri, quando vengono a contatto con aria e acqua, avviano sull’etanolo un processo chiamato ossidazione e producono così l’acido acetico (in realtà è un processo complesso, ma se, come me, sei estranea alla chimica, non mi sembra il caso di addentrarsi in formule incomprensibili).

Quali aceti esistono

In commercio ci sono moltissimi tipi di aceto, molti di più di quanto immagini! Quando ho iniziato a fare ricerche per scrivere questo articolo, mi sono davvero stupita del lungo elenco di aceti!

Di solito, tra ricette gastronomiche e pulizie domestiche, i più conosciuti sono l’aceto di vino, l’aceto di mele, l’aceto balsamico e l’aceto di alcol.

Ma ora voglio fare un gioco con te: pensa agli aceti che conosci, cosa hanno in comune i loro nomi? La derivazione! Ogni aceto prende il nome dal prodotto dal quale è nato: vino, mele, alcol. Bene, adesso ragioniamo: prima ti ho scritto che l’aceto può derivare da bevande alcoliche, frutta, malti o riso, giusto? Prova quindi a pensare a quante materie prime ci sono in questi gruppi: solo la frutta ne ha tantissime!

Non ti annoierò quindi con un lungo elenco di aceti, lascio a te immaginare quanti possano essere: “aceto di…” e aggiungi un frutto a scelta! C’è anche l’aceto di cocco, e anche quello di miele!

Ovviamente qui ho voluto giocare un po’, non sono una produttrice di aceto e non conosco esattamente tutte le materie prime che si possono utilizzare (anche perché la produzione dell’aceto è comunque soggetta ad una legislazione specifica). Abbiamo giocato solamente per capire che esistono tanti tipi diversi di aceto, con alla base questo processo chimico di ossidazione da parte di batteri.

Da quando l’uomo si serve dell’aceto

La storia dell’aceto è davvero molto antica: ci sono infatti ritrovamenti archeologici risalenti a 10.000 anni fa! Secondo gli storici veniva già utilizzato dai primi Egizi e dai Babilonesi, che lo producevano da frutta e birra e lo utilizzavano come conservante per i cibi oppure come disinfettante aggiunto all’acqua da bere per evitare la formazione dei batteri.

Inoltre, aggiunto all’acqua, veniva anche usato come bevanda dissetante; nel cristianesimo, secondo la bibbia, una spugna imbevuta di aceto venne data a Gesù sulla croce. Nell’Antica Grecia, il famoso Ippocrate lo consigliava per malanni respiratori e ferite.

Nei secoli la produzione dell’aceto si è perfezionata fino ad ottenere le diverse varietà che conosciamo oggi. Passando dal popolo ai sovrani, attraverso legioni e medici, questa sostanza è da sempre stata utilizzata per molti scopi diversi.


Aceto per pulire
Aceto per pulire

L’aceto per le pulizie di casa

Dopo questa dovuta introduzione all’aceto e alla sua storia, vediamo quindi come può esserci utile nella nostra vita quotidiana.

A mio avviso, anche se i suoi usi sono molti, preferisco non considerare l’aceto come un totale sostituto dei prodotti specifici per le pulizie, quanto più un validissimo aiuto per non dover sempre usare questi prodotti; avere sotto mano uno spruzzino con acqua e aceto va benissimo per dare una pulita veloce, ma per le pulizie intensive, secondo me, servono comunque prodotti dedicati.

Inoltre ci sono alcuni materiali su cui è fortemente sconsigliato usare l’aceto, per via del suo potere corrosivo: te li ho elencati in un paragrafo al fondo di questo articolo. Ci tengo anche a precisare che, se fosse usato in maniera intensiva sull’acciaio e negli elettrodomestici, anche questo materiale ne risentirebbe e l’aceto diventerebbe un nemico.

Consiglio quindi, come ho scritto prima, di usarlo per una pulizia veloce ma non sostituirlo completamente ai prodotti specifici per ogni materiale.

L’aceto per il bucato

Quali proprietà dell’aceto ci vengono in aiuto quando facciamo il bucato?

  • Antibatterico: aggiunto direttamente nel cestello, oppure nella vaschetta della candeggina o anche in quella del prelavaggio, aiuta ad eliminare i batteri, anche in acqua fredda.
  • Antiodori: aggiunto nell’ultimo ciclo di lavaggio prima del risciacquo, oppure lasciando a mollo i capi per una mezz’oretta prima di metterli in lavatrice, aiuterà a diminuire i cattivi odori (attenzione: per alcuni odori forti, spesso non basta ad eliminarli del tutto).
  • Antiinfeltrente: si dice così? Usato nella vaschetta dell’ammorbidente, al posto di quest’ultimo, aiuta a non infeltrire i capi in lana.

Aceto per le pulizie

Come ho accennato prima, avere un flacone spray con acqua e aceto a portata di mano è molto utile. Come prepararlo? Guarda il mio reel su Instagram, te lo spiego lì! Ma vediamo insieme il perché:

  • Antibatterico: come già visto nel paragrafo del bucato, anche per le superfici possiamo usare il potere antibatterico dell’aceto; basta passare un panno con aceto puro o diluito con acqua per avere il bancone della cucina e i sanitari igienizzati.
  • Antiodori: usarlo puro o diluito per pulire il frigorifero aiuta a togliere i cattivi odori che vi si possono formare. E se il tuo frigo non puzza, usalo lo stesso, sentirai comunque un profumo più neutro. Prova anche a mettere una boule con acqua e aceto nel forno o nel microonde, avvia a bassa temperatura per un paio di minuti e gli odori saranno spariti!
  • Anticalcare: per usare l’aceto contro il calcare, bisogna attivare un piccolo processo chimico: sfruttare la reazione tra aceto (sostanza acida) e bicarbonato (sostanza basica); versando l’aceto sul bicarbonato, questo inizia a friggere, a fare delle bollicine. È proprio questa reazione che aiuta a sciogliere il calcare. Te lo spiego meglio in questo articolo su come liberare gli scarichi. Puoi anche usare l’aceto per pulire la piastra del ferro da stiro, mescolando acqua e aceto per rimuovere il calcare dai buchini oppure con un po’ di sale o bicarbonato per togliere i segni di bruciato. Stesso sistema per il soffione della doccia: basta lasciarlo in immersione con acqua bollente e aceto; anche su questo trovi un mio reel su Instagram.
  • Lucidante: l’aceto è un ottimo aiuto per tutte quelle superfici che vanno lucidate perché fa risplendere e toglie gli aloni; passa il lavandino in acciaio oppure i vetri con l’aceto e brilleranno senza dover nemmeno sciacquare.
  • Pavimenti e piastrelle: come per le superfici lavabili di bagno e cucina, anche per i pavimenti e le piastrelle può essere usato l’aceto, basta aggiungere un bicchiere nel secchio e si può lavare senza lasciare aloni e togliendo anche il calcare.

Aceto per le stoviglie

Che tu abbia la lavastoviglie oppure lavi i tuoi piatti a mano, l’aceto può servire anche in questi casi! Ecco come:

  • Brillantante: se hai la lavastoviglie puoi valutare di sostituire il brillantante con l’aceto. Basta versarlo nell’apposita vaschetta e il gioco è fatto!
  • Stoviglie in ammollo: se hai l’abitudine di lasciare le tue stoviglie in ammollo prima di lavarle, aggiungi all’acqua un pochino di aceto, ti aiuterà a sgrassare quando sarà il momento di pulirle.
  • Pentole e padelle bruciate: non so se è capitato anche a te, ma bruciare qualcosa mentre si cucina è un disastro! Oltre a rovinare la pietanza, poi rimane una padella tutta bruciacchiata e vien voglia di gettarla via… ma prova a mettere aceto puro sul fondo, copri tutto il bruciato e scalda leggermente, sarà più facile passare la spugna e pulire.
  • Posate lucide e senza odori: se lo usi nella lavastoviglie al posto del brillantante, hai anche eliminato i cattivi odori. Se lavi le posate a mano, prima di riporle prova a metterle a bagno qualche istante in una ciotola con acqua calda e aceto, asciugale e avrai tolto qualsiasi odore residuo. Ovviamente questo puoi farlo anche se usi la lavastoviglie: è una buona idea, secondo me, dare una passata alle posate con l’aceto quando hai ospiti. Se vuoi vedere come fare, ecco un reel che ho pubblicato su Instagram.
  • Bicchieri: come per le posate, anche i bicchieri possono risultare più brillanti e senza odori usando semplicemente il vapore prodotto da una boule di acqua calda e aceto; posiziona il bicchiere a testa in giù sopra la boule, lascia entrare il vapore e asciugalo con un panno.
  • Spugna (per i piatti ma non solo): riempi una ciotolina con la stessa quantità di acqua e aceto, scalda e immergi la spugna per circa mezz’ora, in questo modo risulterà pulita, disinfettata e senza odori! Ricordati di lavare prima la spugna con un po’ di sapone per togliere residui di unto.

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Dove e quando non usare l’aceto

Abbiamo visto quanto può servire l’aceto per le varie pulizie domestiche. Bisogna però ricordarsi che è un prodotto acido e come tale ha un leggero potere corrosivo. Come ho scritto all’inizio dell’articolo, va usato con attenzione e non come totale sostituto di prodotti specifici per pulizie specifiche.

Ci sono alcuni materiali che mal sopportano l’aceto perché troppo delicati e potrebbero rovinarsi in modo irreparabile.

Il mio consiglio è quello di conoscere bene i materiali con cui abbiamo a che fare e, nel caso di dubbi, valutare dei prodotti specifici che non li rovinino. In questo caso, rivolgersi al fornitore del materiale o ad un esperto è la scelta migliore.

In linea di massima, l’aceto non dovrebbe essere usato su marmi, legni (parquet), pietre, graniti (comprese anche padelle con rivestimenti particolari) e qualsiasi altra superficie che sappiamo essere rivestita con vernici o pellicole; l’aceto potrebbe a lungo andare rimuovere queste vernici e rovinare le superfici.


Quattro chiacchiere per concludere

Spero che in questo articolo tu abbia trovato qualche idea da provare per usare l’aceto nelle pulizie quotidiane.

Io ho sempre uno spruzzino pronto che uso per dare una passata veloce al bagno e alla cucina, oppure da lasciar usare a mio ioglio più grande quando vuole aiutarmi nelle pulizie. Se usa solo acqua e aceto e per sbaglio se lo dovesse spruzzare in faccia, mal che vada brucia un po’ ma almeno non è pericoloso come un prodotto chimico!

C’è anche un’altro aspetto dell’usare l’aceto di cui non ho parlato: il fattore economico. Non è che bisogna fare economia per tutto, ma un piccolo risparmio ogni tanto non fa mai male.

Ma ora dimmi, tu per cosa usi l’aceto? Conoscevi già tutti questi metodi? Oppure preferisci non usarlo mai per via della sua indole corrosiva? Mi piacerebbe davvero conoscere la tua opinione e magari scoprire qualcosa che ancora non so!

E se ho scritto qualche strampalaggine, non esitare a correggermi! Sicuramente chi ha più conoscenze in chimica o materie simili, sa molte più cose di me in merito. Qui ho voluto raccogliere ciò che ho imparato informandomi e ciò che ho provato a casa mia.

Puoi lasciarmi un commento qui sotto o scrivermi su Instagram, sono sicura che potrebbe nascere un bel confronto insieme a tutta la community! Ti aspetto e ti leggo volentieri!

2 Risposte a “Cosa si può fare con l’aceto”

  1. Ho letto spesso, in commenti vari pubblicati, che l’aceto è molto inquinante e quindi se ne sconsiglia l’uso in lavatrice e lavastoviglie.
    In alternativa meglio l’acido citrico.
    Ti ho solo detto quello che ho letto, non sono una chimica e come te non me ne intendo. Ciaooo

    1. Ciao Milena, mi fa molto piacere il tuo commento. Si l’ho letto anche io e ne ho accennato in un paragrafo dell’articolo, ma non so dare spiegazioni maggiori. Da quel poco che ne ho capito, è vero che inquina, ma è anche vero che usato in piccole quantità i danni non “dovrebbero” essere evidenti. A mio parere, mi sembra che sia stata un po’ ingrandita questa cosa dell’aceto inquinante, quasi come per biocottarlo e scalzarlo con l’acido citrico (ottimo prodotto anche). Se fosse davvero l’aceto il problema di inquinamento e deterioramento degli elettrodomestici, allora non dovremmo nemmeno mangiarlo giusto? Questo comunque è solo il mio inesperto parere. Però per pulire so che funziona bene ^_^. Grazie ancora, è bello scambiarsi opinioni e notizie!

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